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tipologia impianto dentale

Quali e quanti tipi di impianto dentale esistono?

Una miriade va bene come risposta?

In realtà dipende dal tipo di classificazione a cui facciamo riferimento. Come prima cosa vogliamo dividere questo approfondimento in due parti, una più generica ed informativa ed una più dettagliata. Preliminarmente cerchiamo di

concentrarci su ciò che può essere utile al paziente che ritiene di aver necessità di un impianto o al quale è stato suggerito un impianto o più impinati e vuole orientarsi all'interno dell'argomento.

IMPIANTI DENTALI COSA DEVE SAPERE IL PAZIENTE?

Dal punto di vista informativo un paziente che necessità di un intervento implantare deve sapere che:

  • esistono diverse tipologie di impianto
  • ogni caso ha necessità di una valutazione personalizzata
  • questa valutazione non può mai prescindere da una preliminare visita odontoiatrica

A seguito di una visita con esame obiettivo, valutazione di immagini radiografiche, che potranno comprendere anche una Tc Cone Beam, è possibile che emerga che non sia necessario alcun impianto, ma una semplice cura degli elementi dentari presenti in arcata.

Quando ci si reca dal dentista per rimettere un dente mancante spesso si è convinti che basti un intervento per riavere di nuovo il dente e poter sorridere senza vergogna.

QUANDO È POSSIBILE INSERIRE UN IMPIANTO IN TEMPI BREVI

Delle volte questo è possibile, delle altre i tempi sono più lunghi e variabili a seconda della condizione clinica del paziente.

Quando vi sono i presupposti per “inserire un provvisorio” sull’impianto appena posizionato, il paziente potrà da subito iniziare ad avere un nuovo sorriso, sarà però costretto a mangiare cibi decisamente morbidi per almeno i primi 3 mesi e a prestare attenzione e cura data la situazione appunto “provvisoria”.

Altre volte, in caso di l’impianto post estrattivo, inserito a seguito di una frattura o compromissione irrecuperabile del dente si decide di sfruttare l’alveolo dell’elemento appena estratto come guida per il nostro impianto, in questo caso sarà necessario anche eseguire piccoli interventi di rimodellazione ossea per ottenere una migliore estetica della protesi.

QUANDO I TEMPI DI INSERIMENTO DELL'IMPIANTO SONO LUNGHI

Capita con una certa frequenza che gli spessori ossei e/o la densità ossea non siano abbastanza validi per poter sostenere una corona su una vite che deve ancora osteointegrarsi, ovvero fondersi con l’osso. In casi come questi è necessario preventivare, per il posizionamento dell'impianto definitivo, un lasso di tempo che può arrivare anche oltre un anno dall'inizio del lavoro.

I DIVERSI TIPI DI IMPIANTO DENTALE

Parlavamo prima delle diverse tipologie di impianto dentale. Possiamo elencarli a seconda delle diverse caratteristiche in:

  • impianti a carico immediato o differito
  • impianti post estrattivi
  • impianti con corone avvitate o cementate (la differenza è data fondamentalmente dalla necessità di una corona estetica o meno, ecco che nel momento in cui l’impianto sia singolo o pilastro di un ponte è localizzato nel settore posteriore, è parallelo agli altri elementi e l’abutment si ingaggia all’interno della connessione in maniera passiva è possibile posizionare una corona avvitata, in caso contrario o in caso di zone estetiche si preferisce cementare la corona. Questo perché è più semplice avvitare un abutment, magari con una particolare angolazione per permettere l’inserimento della corona da cementare in maniera passiva senza attriti sugli elementi vicini e senza anche la presenza dei fori di accesso per la vite dell’abutment)
  • impianti singoli (che sostituiscono un singolo dente) e tecniche che prevedono il posizionamento di 4 o 6 impianti per il posizionamento di una protesi fissa. Questa tipologia di protesi viene chiamata anche Toronto Bridge

La TORONTO BRIDGE è forse la soluzione implantare più venduta al momento. Con questa tipologia di impianto dentale è necessaria, almeno ogni 6 mesi, una seduta di igiene professionale, infatti è abbastanza difficile pulire tra gengiva e protesi e la perimplantite o infiammazione dei tessuti molli è sempre dietro l’angolo.

tipologia impianto dentale

Anche l’OVERDENTURE può rappresentare una soluzione valida, spesso scelta dai pazienti più anziani. In questo caso si ha un ibrido tra protesi fissa e mobile: in pratica dei mini impianti vanno ad agganciarsi all’interno di particolari alloggi posizionati nella protesi per garantire maggiore stabilità.

TIPOLOGIE DI IMPIANTI CLASSIFICAZIONI, DIFFERENZE E CONSIDERAZIONI CLINICHE

Un'altra classificazione prevede la distinzione inn due grandi famiglie: viti di Tramonte e impianti di Branemark.

IMPIANTI A VITE DI TRAMONTE

Le prime sono delle vere e proprie viti da legno in titanio sulle quali si vanno a cementare le corone o ponti. Ideate mezzo secolo fa, sono forse l’unico tipo di impianto sopravvissuto dopo l’avvento dell’impianto di Branemark.

IMPIANTI BRANEMARK

L'impianto Branemark è il sistema di impianto più studiato al mondo, è costituito da una vite in titanio con delle morfologie studiate appositamente per l’osso e ideate per determinati usi. Su questo secondo tipo di impianti si avvita un moncone sempre in titanio, chiamato abutment, che permette di cementare o avvitare, a seconda del caso, la corona protesica.

struttura impianto dentale

 

Sul mercato oggigiorno sono presenti diverse anatomie implantari di Branemark, quante sono le case produttrici.

Gli impianti Branemark possono essere classificati, su base morfologia, in Microanatomia e Macroanatomia

MICROANATOMIA Abbiamo impianti prodotti al tornio, che vengono chiamati Machined o con il nome italiano “macchinati”, presentano superfici lisce con micro irregolarità date dal tornio stesso. Abbiamo impianti rugosi prodotti con due tecniche differenti, sottrazione e addizione.

Infine abbiamo una nuova tipologia chiamata ibrida, sono impianti che presentano il corpo rugoso e il colletto, che entrerà in contatto con la gengiva e servira a promuovere la formazione dell’ampiezza biologica, macchinato.

La micro anatomia è di interesse prettamente clinico in quanto la presenza o meno di micro asperità risulta fondamentale per una buona osteointegrazione, ma risulta essere anche un cavallo di troia per le peri-implantiti in quanto è proprio in queste microporosità che il biofilm risulta più difficile da rimuovere e tante volte si è costretti a limare l'impianto fino a renderlo completamente liscio costringendo il clinico a ricorrere ad espedienti protesici per coprire l’inestetico colletto nero.

MACRO ANATOMIA Anche qui abbiamo diverse tipologie: impianti conici, tronco-conici, cilindrici.

Esistono impianti autofilettanti, con doppia spira… in questo caso la differenza anatomica è legata alla densità dell’osso in cui andranno inseriti. È evidente che anche in questo caso parliamo di tipologie di impianti che interessano al clinico che saprà scegliere quello più adatto di caso in caso. 

Le informazioni contenute in questa pagina web, non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto odontoiatra-paziente o la visita specialistica.


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